L’idea, il progetto, la nascita e la storia di un raduno
“Come caaaaa…rena viene in mente a un bolognese doc di organizzare un raduno nel Cuore della Penisola Sorrentina?!?!” mi hanno chiesto tanti amici motociclisti, cui rispondevo con un vago sorriso ebete. Si perché la vera motivazione, se svelata, mi avrebbe definitivamente spalancato le porte del manicomio: la mia passione per la Germania!!!
Già proprio così; per me, Capricorno e motociclista, der Deutchland rappresenta un modello ideale di perfezione, la mia patria eletta.
NelIa mia sconfinata ammirazione per tutto ciò che è “Made in Germany”, c’era solo un boccone che proprio non riuscivo a mandare giù: possibile che fossero tanto più bravi di noi, da rendere più attraente il gelido inverno teutonico del nostro mite gennaio mediterraneo!!!
D'accordo,l’Elefantentreffen è un raduno con una tradizione e un fascino forse unici al mondo, e nel corredo genetico di ogni motociclista degno di tal nome c’è il desiderio di recarsi almeno una volta nella sua vita a questa Mecca del mototurismo, ma mi crepasse il plexiglass del capolino se con tutto il ben di Dio che abbiamo in Italia no si riusciva ad organizzare anche qui una bella occasione di incontro invernale!!!
Da tempo nel mio casco si dibattevano il profondo rispetto per tale mostro sacro, l'insaziabile fame di nuovi percorsi e quel vento di libertà dagli schemi che gonfiano le vele dello spirito di ogni motociclista.
Gli esiti dell'ultimo Elefantentreffen del secolo, con gran parte dei biker dispersi in una tormenta di neve e dl ghiaccio, costretti a ripiegare verso casa intirizziti e ammaccati senza aver potuto prendere parte ala festa, hanno acceso infine la miccia del mio desiderio di nuove avventure.
Come spesso accade dopo aver preso decisioni solenni e sciagurate, il corso degli eventi ha assunto una piega imprevedibile e Incontrollabile dai poveri mezzi della mia buona volontà.
II primo passo per verificare la fattibilità del progetto e stato l’accennarne a uno dei più sbiellati fra gli amici a due ruote, Claudio Falanga, grande appassionato e direttore di Mondo Ducati”, dopo averlo Opportunamente stordito a colpi dì tagliatelle e Sangiovese.
Il buon Claudio, in zona rossa sull'orlo del collasso digestivo, con un ultimo allungo di lucidità ha scaricato la patata bollente dandomi l'indirizzo di certi suoi amici di Sorrento già organizzatori del raduno primaverile “Ducati Day-Torna a Surriento”.
Gli ingranaggi cominciavano a muoversi e così, approfittando di un viaggio di lavoro, ho l'occasione di incontrare quelli che sarebbero diventati i miei straordinari partner locali: in rigoroso ordine sparso, Tonino "O' Professore”, Federico “O' Presidente”, Gigi “ll Centauro” e Andrea Caso, detto "Il Duca” per la sua abnegazione al marchio di Bologna, l'unico uomo al mondo la cui imitazione del Pompone possa ingannare l'ingegner Taglioni in persona.
Indimenticabile quel dopo cena sul molo deserto di Amalfi in cui, dando fondo io alle mie capacità di sognatore, e loro alle proprie doti di pazienza e simpatia, il Furbinentreffen, invece di essere gettato a mare, ha cominciato a navigare.
Ma il punto di non ritorno si fissa quando Marcello Plotegher, a cui mi ero rivolto confidando nelle sue miracolose capacità di disegnatore, dopo aver ascoltato i miei deliri su elefanti e topolini in moto, mi ha fatto arrivare la sua interpretazione del Furbinentreffen: aperta la busta, ho percepito che un Iogo del genere meritava un grande raduno.
Da quel momento il Furbinentreffen è stato risucchiato in un vortice di energie; il programma del raduno, divulgato dalle riviste del settore, Mototurismo per prima, veniva ripreso e amplificato dal tam-tam degli appassionati, tramite il classico passaparola al bar del Passo e attraverso gli infiniti rivoli dl Internet.
Nelle settimane di preparazione, è emerso quello straordinario spirito di amicizia che lega i motociclisti e li rende una razza a parte, straordinaria: persone che conoscevo appena, o solo sentite per telefono, mi offrivano la loro preziosa collaborazione, chi per, realizzare gli adesivi, chi per promuovere il raduno sul proprio sito, tutti al solo scopo di far riuscire al meglio questo incontro, taluni addirittura già sapendo di non potervi prendere parte!
Ecco come siamo arrivati alla vigilia del Furbinentreffen già stravolti dalla fatica e dalla soddisfazione; ma, quando già la prima sera ci siamo ritrovati attorno al tavolo in più di cento appassionati, provenienti da ogni parte d’Italia per festeggiare la nostra formidabile gioia di vivere, l'emozione sì e presa un’indimenticabile rivincita sulla stanchezza! E nei giorni successivi è Stato un continuo crescendo man mano che amici vecchi e nuovi rispondevano all'Invito e si univano a noi, fino a contare alla fine della manifestazione oltre cinquecento presenze.
Il momento culminante e stato, senza dubbio il sabato: approfittando del clima tiepido e dello scarso traffico della bassa stagione le meravigliose strade della Costiera si sono trasformate in un Bengodi riservato ai motociclisti. Il girotondo di due ruote si è concluso a sera inoltrata, solo quando il profumino di pesce ha cominciato a calamitare nugoli di biker verso il Castello Colonna e i camerieri hanno cominciato a servire in tavola i primi manicaretti.
Ed è già l'ora dei saluti, addolciti dalle immancabili foto di gruppo, a ricordo di questa avventura e come impegno di nuovi incontri.
Insomma, se lì Furbinentreffen sia riuscito più o meno bene non spetta a me dirlo; spero lo facciano almeno in parte, le foto di Giacomo e Valentina, felici dentro il sidecar dei loro meravigliosi genitori, immagine che abbiamo eletto a bandiera della nostra idea di un raduno per motociclisti gaudenti.
[Andrea Leggieri]